Come separarsi quando il coniuge non vuole farlo
Capita, purtroppo sempre più spesso e per le più svariate ragioni, i matrimoni finiscono, ma non sempre entrambi i coniugi se ne accorgono o comunque condividono il desiderio di separarsi o di divorziare.
Separarsi dalla persona che almeno un tempo si amava e con la quale si aveva condiviso un progetto di vita, ormai naufragato, è sempre qualcosa di complesso e spesso anche molto doloroso. Le cose possono poi diventare ancora più spiacevoli se si tratta di una decisione che non viene compresa e condivisa.
C’è sempre un momento, che di solito precede un confronto con il partner, nel quale si prende già la propria decisione, ci si rende effettivamente conto che un capitolo si è chiuso o comunque si sta per chiudere. Si tratta di un processo complesso, spesso difficile, che può arrivare dopo lunghe riflessioni, oppure più rapidamente. Ogni caso è diverso.
Si tratta di una consapevolezza che, una volta raggiunta, può aprire a diversi tipi di emozioni, ci si può sentire in qualche modo più liberi e sollevati, ma anche tristi e in preda a tanti dubbi.
Parlare con il proprio partner dovrebbe sempre esse un passaggio importante, ma che non viene fatto da tutti, per varie ragioni, ad esempio nel caso in cui la rottura sia dovuta ad un tradimento, la tentazione di andarsene e far parlare direttamente gli avvocati è forte, ma non è la strada preferibile. Un confronto, per aspro o comunque sgradevole che potrà essere, è sempre l’opzione migliore.
In alcuni casi confrontandosi si riesce a ricucire gli strappi e a dare alla propria unione una seconda opportunità, in altri casi si prenderà consapevolezza della situazione, si condivideranno punti di vista, anche fortemente disallineati, si potrà comunque arrivare ad una decisione in qualche modo condivisa. Non sempre però va così, c’è chi non vuole proprio saperne, non vede il problema o non lo considera tale.
Voglio il divorzio, ma il mio partner no, come posso fare?
In Italia, dopo la riforma del 2015, ciascuno dei coniugi può chiedere il divorzio dopo che siano trascorsi 6 mesi dalla separazione consensuale o 12 mesi da quella giudiziale.
Non serve avere il consenso dell’altro coniuge per ottenere il divorzio. Chi vuole divorziare dovrà semplicemente presentare, attraverso il proprio avvocato, un’apposita istanza al tribunale.
Ovviamente, se l’altra parte non vorrà (o potrà) partecipare al giudizio, la causa si terrà ugualmente e chi non si dovesse presentare, è bene ricordarlo, perde la possibilità di far valere le sue ragioni, rischiando ad esempio l’addebito delle spese.
Se la causa della separazione o del divorzio è l’infedeltà, far effettuare indagini sull’infedeltà coniugale ad un investigatore qualificato può risultare utile, perché in presenza di prove si potrà addebitare la separazione al coniuge infedele.
Il fatto che uno dei due coniugi non voglia “concedere il divorzio”, non ha in realtà oggi, per il nostro ordinamento, nessun senso reale, la procedura va avanti in ogni caso, anche se chi desidera divorziare si avvale del patrocinio gratuito.
Discorso analogo si può fare anche nel caso di separazione. Va detto poi che in alcuni casi si può chiedere il divorzio senza bisogno di passare per forza di cose dalla fase separazione, questo è possibile nel caso di mancata consumazione del matrimonio (che in questo caso potrebbe anche venire annullato dalla Sacra Rota), attentato alla vita dell’altro coniuge, condanna penale all’ergastolo o per specifici reati (in genere gravi). Anche nel caso poi in cui l’altro coniuge, sia un cittadino straniero che ha contratto all’estero un nuovo matrimonio si potrà passare subito al divorzio o all’annullamento.
Far finire un matrimonio è sempre una decisione difficile, non va presa alla leggera, ma se ci sono serie ragioni che spingono in questa direzione è importante sapere e capire che si ha in ogni momento il diritto di riprendersi la propria vita, i propri spazi e di ricominciare, nessuno può impedircelo.